Peschiera Borromeo fucina di talenti e creatività. Questa volta il team Capwear ha incontrato Gabriele Rasconà, in arte Briga Barber, artista peschierese operante nell’ambito dell’hair style. Riconosciuto, ormai, come il barbiere dei vip, Gabriele ha tagliato (e continua a farlo) i capelli a cantanti come Sfera Ebbasta, la Dark Polo Gang, Drefgold, Shiva, Enzo Dong, Junior Cally, Sergio Sylvestre, Eddy Veerus e ad altri personaggi pubblici quali Daniele Scardina (pugile), Mattia De Sciglio (calciatore della Juventus), Domenico Formichetti (stilista) e Adriano Miami (International security). Una chiacchierata piacevole alla scoperta di un profilo interessante.

 

Ciao Gabri, come stai e come stai vivendo questo periodo difficile?

Bene grazie, cerco di essere positivo. Sono uno che guarda sempre il bicchiere mezzo pieno. La cosa principale che ho capito in questo periodo è che la disciplina che la mia professione mi ha dato la devo applicare nella mia quotidianità. Mi sono posto, quindi, fin dai primi giorni di quarantena degli obiettivi quotidiani che ogni giorno avrei dovuto inseguire per sentirmi soddisfatto. Ti faccio un esempio: con gli altri ragazzi del South Barber, che è l’azienda per cui lavoro, abbiamo iniziato un percorso militaresco, lo abbiamo chiamato per l’appunto “South Barber military”: ogni mattina ci svegliamo presto, facciamo meditazione e degli esercizi in modo tale da rimanere sempre lucidi e pronti per la riapertura. In estrema sintesi, cerchiamo di rimanere positivi e sempre sul pezzo.

Quando è iniziata la tua passione per il taglio dei capelli?

È nato tutto per caso, dopo aver fatto un incidente in motorino, in quinta superiore. Comprai una macchinetta da Media World e iniziai a tagliare i capelli a mio papà e a un mio carissimo amico. Bene, è proprio in quelle occasioni che mi sono accorto che se mi fossi veramente impegnato e se avessi messo tutto me stesso in questo lavoro sarei riuscito a fare bene. E così è stato. Non è stato facile abbandonare l’università e buttarmi in un settore nel quale non sapevo fino in fondo fino a che punto sarei arrivato. A maggior ragione considerando il fatto che provengo da una famiglia in cui sono tutti laureati. Sono stato considerato un po’ come la pecora nera insomma(sorride). L’unica certezza che avevo era riposta nella fiducia che avevo e nella mia forza di volontà.

Ci conosciamo da tempo e in tutto quello che fai c’è sempre stata una forte determinazione e voglia di puntare in alto. Sei stato tra i primi a portare il tuo lavoro anche sui social. Come vivi questo rapporto lavoro-social?

Allora, inizialmente non mi piacevano i social. Nel mio settore, poi, venivano utilizzati in maniera noiosa. Post dei soliti tagli, nulla di originale. Io, invece, ho voluto crearmi una mia identità, dando un’impronta artistica al mio profilo, cercando di far capire che quello che faccio è una cosa per pochi, di nicchia. Tagliare i capelli agli artisti, ai personaggi pubblici in maniera costante è una cosa che fanno in pochi in tutta Italia. Questa cosa mi ha aiutato a valorizzare la mia creatività. Ma un grazie lo devo anche a Simone Biasi, social media manager di diversi artisti, che ha riconosciuto in me un potenziale e mi ha voluto aiutare in questo progetto. Forse peccherò un po’ di umiltà ma penso che l’impronta artistica che do al mio lavoro abbia degli elementi di unicità, non mi limito solo a fare il compitino.

Come hai già accennato, con il tempo sei riuscito a fidelizzare, grazie anche all’azienda per cui lavori, molti personaggi pubblici a cui tagli ormai spesso i capelli. Com’è il rapporto con loro e con chi hai legato di più?

Il rapporto con loro è assolutamente genuino. Tra noi c’è grande stima, rispetto e lealtà. Tutti gli artisti a cui taglio i capelli avevano capito fin da subito che in me ci fosse del talento e io avevo capito che anche loro lo avevano intuito. È un’esperienza davvero bella. Mi sono trovato dal niente ad avere a che fare con diversi artisti che mi stimano. Quelli con cui ho legato di più sono stati la Dark Polo Gang che mi hanno cresciuto molto e con i quali penso di aver superato uno step di carriera e Shiva. Con lui ho un rapporto di fratellanza che va al di là del lavoro. Ci siamo conosciuti nel 2018 ed entrambi ci trovavamo su un trampolino per riuscire a fare finalmente il salto di qualità; lui nel suo settore e io nel mio.

La richiesta più strana che ti ha fatto un cliente?

Io penso che tutto dipende dalla concezione che uno ha di strano. In questo mestiere ho cercato di mettere tutta la creatività possibile in quello che faccio e sono risultato io stesso un po’ strano alcune volte. Per me il concetto di strano è molto relativo.  

Progetti futuri?

Ho diversi progetti in testa. Si distinguono comunque prevalentemente in due tipologie di investimenti: fisici e digitali. Vorrei portare in Italia cose innovative che potrebbero cambiare il mercato nel mio settore ma ora come ora non voglio anticipare nulla. Quello che c’è alla base comunque dei miei progetti sono creatività e innovazione. Mi sono sempre voluto distinguere in quello che faccio e lo farò anche con i miei investimenti.